Hedvig

Hedvig

Frida Nilsson , illustrazioni di Ilaria Mancini, Lupoguido

Traduzione di Laura Cangemi

Hedvig ha 7 anni, vive in un paesino sperduto di campagna circondato da animali di ogni tipo. Ha trascorso l’estate in giardino a ciondolare e, alla sera, a guardare la serie TV I bambini di Bullerby, invidiando fortemente Lisa che ha dei vicini di casa con cui giocare. Hedvig si annoia da morire ed è per questo che non vede l’ora che inizi la scuola. Ed effettivamente dall’inizio della scuola in poi, la piccolina sarà coinvolta in una serie di avventure esilaranti. Storie che hanno a che fare con la quotidianità di questa bimba così vispa e curiosa della vita. L’incontro con la sua compagna Linda, un nuovo taglio di capelli, un lavaggio troppo aggressivo di Snoopy il suo pupazzo preferito. Tutto ciò che vive e racconta Hedvig si trasforma in un evento eccezionale, unico nella sua semplicità.

Di Hedvig ci piacciono molto anche la mamma e il papà, genitori attenti che non sono i giudici censori della figlia, ma altresì dei complici, a volte anche un po’ politicamente scorretti.

“Alla sera ci sono i colloqui con gli insegnanti e Hedvig ci va con la mamma e il papà. Parleranno con il maestro e con la nuova maestra. Sulla cattedra ci sono caffè girandole alla cannella, ma la mamma e il papà sono troppo agitati per pensare alla merenda. Hedvig invece no. Quando il maestro comincia a parlare, si è già fatta fuori tre girandole. Il maestro ha soprattutto cose belle da dire. Hedvig fa i compiti, in matematica non ha problemi alza spesso la mano. La mamma e il papà sorridono, e quando il maestro dice che Hedvig scrive i temi più lunghi di tutta la classe il papà diventa rosso in faccia per l’orgoglio. Continua a risplendere come un sole anche quando il maestro aggiunge che alle volte sono un po’ troppo lunghi. “La mia gamberetta” mormora ridendo.

“Ehm” dice a quel punto la nuova maestra. “Hedvig dovrebbe sforzarsi di essere meno impertinente. Ribatte troppo.”

La mamma e il papà smettono di sorridere.

In macchina, tornando a casa, mormorano qualcosa sul fatto che solo gli insegnanti che hanno completato la formazione dovrebbero partecipare ai colloqui e dire la loro. Poi Hedvig sente che il papà fa una battuta e dice che la nuova maestra sembra una grattugia, con quelle guance butterate. Alla mamma scappa da ridere. “Si!” esclama Hedvig. “Una grattugia!”

Ma a quel punto la mamma e il papà chiudono la bocca. 

“Sssh” dice la mamma. “Non è divertente. Il papà fa lo sciocchino.”

Hedvig però ha sentito benissimo quello che ha detto il papà. Ah ah! Anche secondo lei la maestra sembra una grattugia.”

Del resto Hedvig è una bambina del Nord e siamo felici, nell’anno degli 80 anni dalla prima pubblicazione di Pippi Calzelunghe, di poter sistemare i libri a lei dedicati (è in arrivo il secondo volume) nello scaffale assieme alle altre bambine che di Pippi condividono lo spirito coraggioso, una certa irriverenza rispetto al mondo degli adulti ed un certo gusto per le monellerie. Dobbiamo ringraziare Lupoguido ed altre case editrici che si impegnano perché questo spazio, tanto amato da noi librai, diventi sempre più affollato. 

 

 

Elena Giacomin – La casa sull’albero, Arezzo