11 Feb La storia del pianeta blu
Iperborea, Andri Snær Magnason- Andrea Antinori
Traduzione: Maria Cristina Lombardi
Iperborea, casa editrice milanese specializzata in letteratura scandinava, non sbaglia un colpo ed aggiunge un’altra perla alla collana Miniborei, che stavolta ci giunge dalla lontana Islanda.
“La storia del pianeta blu”, di Andri Snær Magnason, è essenzialmente un racconto di avventura, ma affronta, in maniera implicita, temi come il rispetto per l’ambiente e per i propri simili, l’individualismo, l’egoismo, il rischio di essere ingannati e turlupinati da ciarlatani dalla lingua sciolta.
Il pianeta blu è popolato da bambini che non crescono mai e che vivono in perfetta armonia con il mondo che li circonda, accontentandosi di ciò che la natura regala loro.
Su questa specie di paradiso approda, con la sua astronave, un venditore ambulante proveniente dalla Terra. Un losco figuro che incanta con magie strabilianti. Per meraviglie di questo genere i bambini sono più che disposti a cedere parte della loro eterna giovinezza, vero obiettivo dell’imbroglione. Tuttavia, due di loro, Brimir e Hulda, si rendono conto, durante un viaggio piuttosto accidentale e accidentato dall’altra parte del globo, che i privilegi di alcuni possono rivelarsi fonte di guai per molti altri e che le conseguenze delle proprie azioni e delle proprie scelte talvolta possono rivelarsi nefaste. Tornati a casa, i piccoli protagonisti cercano di convincere i loro compagni che l’astuto Gaio Fracasso si è preso gioco di loro, sottoponendoli ad una sorta di lavaggio del cervello. Il compito non sarà semplice, anche perché non è sempre facile aprire gli occhi sulla realtà.
L’autore non fa del moralismo e si limita a riportare la cronaca degli eventi, disseminando però, tra le pagine, una quantità di spunti di riflessione. Magnason non esprime giudizi, lasciando quindi al lettore la libertà di valutare il comportamento dei personaggi e le situazioni che si vengono a creare man mano che la narrazione procede. Altra dote di questo bel libro venuto dal profondo nord, cui auguriamo il successo che merita.